Questa è la settimana di sensibilizzazione sull’uso dell’antibiotico, ma è soprattutto una settimana che sta scrivendo la storia dell’occidente. Sappiamo che nel macro come nel micro il sistema funziona allo stesso modo. Per cui proverò a illustrarvi il mio punto di vista sui batteri, che poi è lo stesso che ho sui fatti di questi giorni.
Intanto sappiamo che per osservare un fenomeno abbiamo bisogno di collocarci in tre posizioni: in primis c’è il nostro punto di vista, il modo in cui noi guardiamo la cosa, la seconda è quella dell’altro e la terza – la più difficile – dall’alto, in meta-posizione. Solo se siamo capaci di assumere queste tre posizioni abbiamo un quadro completo della situazione. Guardando i tristi fatti di Parigi e riferendoci alla storia dell’umanità, sappiamo bene che la violenza genera solo altra violenza. State certi che chi soccombe prima o poi ve la farà pagare.
Succede la stessa cosa nel nostro intestino. Qui i protagonisti sono i batteri: possiamo provare a sconfiggere i batteri cattivi, ma ci saranno sempre batteri antibiotico-resistenti che non riusciremo a eliminare e che proprio per questo prolifereranno grazie alle praterie libere lasciate da quelli che abbiamo ucciso.
L’unica cosa che funziona per sconfiggere i batteri cattivi è introdurre sempre più batteri buoni (sia per specie che per quantità singola), perché il loro compito è proprio quello di far sì che quelli cattivi non abbiano il sopravvento.
Solo l’amore e disseminare l’umanità di batteri buoni può consentire la soluzione dei conflitti.
Siccome la patologia principale di questi ”batteri cattivi” è l’ignoranza, è con la cultura e l’informazione che dobbiamo curare questa malattia mondiale. Tra gli uomini succede un po’ quello che succede con i batteri: se gli dai da mangiare un solo tipo di alimento selezioni una sola e unica tipologia di batterio, per esempio ”il batterio kamikaze” – la salute prevede la diversificazione dell’alimentazione e la proliferazione di diversi tipi di batteri. Sono tutti necessari solo se riescono a mantenere il giusto equlibrio tra loro, nessuno deve prevalere sull’altro e tutti devono nutrirsi.