Premesso che quando si parla di osteopatia tendo a non fare una distinzione netta tra fasce d’età e/o categorie di persone, l’approccio è avere sempre uno sguardo globale verso la persona.
Fatta questa doverosa premessa, possiamo certamente dire che nel caso dei bambini il tutto diventa più semplice in quanto sono ancora privi di sovrastrutture.
Oltre ad una solida conoscenza da parte dell’osteopata delle patologie più frequenti che fanno capo sempre agli stessi aspetti, l’aspetto centrale e che fa la differenza per una buona seduta osteopatica è la relazione che il professionista instaura col bambino e che è tutta da costruire.
Il cardine, a mio avviso, dell’osteopatia pediatrica sta nell’indurre la mamma ad avere un parto il più naturale possibile senza troppe interferenze esterne, il contatto pelle a pelle dal primo minuto di vita unito all’allattamento al seno almeno per i primi sei mesi.
Dette queste “regole” basilari, si aggiungono esercizi che si possono far fare affinché l’osteopatia risulti di gran lunga efficace nei primi anni di vita del bambino tanto da risultare risolutiva per molteplici problematiche.