Perché “il mio bambino non mi mangia”: oltre ad essere una frase sbagliata grammaticalmente, è anche il titolo di un libro molto utile sull’educazione alimentare, con consigli per prevenire e risolvere il problema. Un gruppo di mamme a Ruvo di Puglia se lo sono chiesto. Con Mimma e Livio Minafra le abbiamo incontrate in una saletta della Scuola d’Infanzia Titti ed è stato molto bello. Se guardate l’incontro registrato in questo video, capirete che mi sono divertito.
Partiamo dal principio: i batteri. La partita si gioca tutta intorno ai batteri che condizionano quello che ci piace, e che quindi mangiamo, da quello che non ci piace. I batteri sono i veri protagonisti del corretto funzionamento dell’intestino. La loro produzione e diversità è strettamente collegata a quello che mangiamo: più varia la nostra alimentazione e meglio funzionerà il nostro intestino. I bebè, appena nascono, hanno zero batteri. Questi iniziano a popolare l’intestino del piccolo grazie al passaggio nella vagina della mamma, al momento della nascita. La seconda fase di creazione della flora batterica avviene con l’allattamento. Questo è un argomento cruciale che approfondiremo. Per ora l’informazione da memorizzare è: tutte le mamme hanno il latte, al cento per cento! Tutte le mamme possono allattare al seno senza alcun bisogno di integrazione.
Apro una parentesi: nel nostro centro “Abbraccio alla vita” ogni martedì teniamo incontri gratuiti sull’allattamento al seno – SoS Latte è il nome – con un gruppo di ostetriche, dalle 10 alle 12. Partecipate!
Frutta e verdura: mangiare a colori
Cibi vivi. Ecco di cosa abbiamo bisogno per vivere in salute. I cibi vivi contengono batteri buoni, mentre sapete bene che i conservanti – presenti in merendine, snack e prodotti confezionati – hanno come obbiettivo impedire la proliferazione dei batteri. I nostri nonni non mangiavano di certo le merendine! L’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisce 5 portate di frutta e verdura cruda al giorno.
(Immagine tratta dal sito Salute.gov.it)
I colori ti danno la possibilità di monitorare la varietà dell’alimentazione. E per il bambino può anche essere stimolante giocare con i colori. Ma attenzione, al fine del buon funzionamento, è necessario che il menù sia fatto della stessa tipologia di frutta, e quindi dello stesso colore. Mi spiego meglio: non dovremmo passare, in unico pasto, dalla’arancia alla mela, dalle nespole alle albicocche. Ma l’ideale, per ottimizzare il funzionamento degli enzimi dell’intestino, sarebbe mangiare un tipo di frutta in ogni singolo pasto. Non mi fate domande sulla banana, perché ne abbiamo già parlato, ma anche perché approfondiremo ulteriormente anche questo argomento.
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